Come Giotto

ore 7.00: grido allarmato di papà Procione. Accorro preoccupata e vedo Edoardo che soddisfatto contempla il suo capolavoro. Gli viene tolta la matita ma lui prontamente si mette a colorare con l’altra (due mani, due matite). Perché tanta preoccupazione? Guardate qual era il supporto.

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…e adesso musica!

Tutto è cominciato con il ballo del qua qua. Qualche giorno fa le maestre mi hanno raccontato che appena Edo la sente non resiste e parte in una danza frenetica. Così tornati a casa abbiamo provato ed effettivamente è subito saltato giù dalla sedia e si è messo a ballare, ma poi si è fermato e quasi in preda ad una crisi da sindrome di Stendhal è scoppiato in lacrime. Da quel momento almeno a casa il ballo del qua qua non ha sortito più nessun effetto.

Ma oggi pomeriggio è ripartito con passi da ballerino provetto al suono di Chì chì chì cò cò cò e Cicale cicale.

Messaggio della macchina digitale: carica bassa per registrare il video. Argh!

Sfide

Pomeriggio domenicale.
Edoardo appena convalescente.
Cosa c’è di meglio di una merendina soffice?
Peccato che per realizzare questi magnifici e buonissimi plum cake allo yogurt (ricetta reperibile su il cavoletto di bruxelles) ho dovuto sfidare le leggi della fisica o meglio dell’equilibrio.

Edoardo mi si è avvinghiato ad una gamba mentre cercavo di riempire gli stampini e continuava a gridare pappa pappa perché irretito dallo splendido aspetto dell’impasto.

Ecco il risultato.

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