Edo Potter

Halloween è alle porte ma a scuola di Edoardo si festeggia in anticipo… perché non si perde mai l’occasione. Quest’anno quasi tutti i genitori hanno puntato su streghe e stregoni in pieno clima horror/festaiolo.

Ma noi nel costruire il costume lo stregone si è trasformato in maghetto… e il passo dalla citazione è stato breve.
Ecco il nostro “Edo Potter”.

Richieste inevase

Come molti bimbetti anche Edo sottopone i genitori a continue richieste di nuovi giocattoli o oggetti che lo attraggono.

La strategia applicata in casa è dissuaderlo dal desiderio facendolo riflettere sui beni in suo possesso.

Ieri guardando il catalogo Lego ha iniziato a scegliere ed io prontamente mentivo sull’età consigliata per il giocattolo:  “No amore questo è per bimbi piccoli”… (o al contrario troppo grandi, pensando di essere astuta ad indirizzarlo su oggetti che già possiede così da risolvere il problema).

Ma si sa, la vera astuzia è dei piccoli perché candidamente mi ha risposto:
“Mamma allora fai un fratellino!”
Panico. “Ehm…”
“Mamma è semplice basta che apri la tua porticina…”

Procione ancora ride… ed io resto arrampicata sugli specchi!

In poche parole… contadine.

Domenica è quasi il tramonto. Ci aggiriamo per l’Istituto tra gli edifici chiusi. Silenzio.
Abbiamo trascorso tutto il giorno piegate sulla terra ad estirpare erbacce, eppure… siamo serene, soddisfatte, per niente stanche.
Forse domani mattina sentiremo qualche muscolo farsi avanti e rivendicare riposo. Ma ora il momento è nostro.
I pini sopra di noi e l’aria fresca della sera, a tenerci compagnia insieme alla consapevolezza di “contadine”.
Possibile basti così poco per essere felici.

Dedicato a Gloria, instancabile amica e compagna di viaggio dell’Eutorto e oltre.

E’ possibile avere un mondo migliore?

Edoardo ultimamente confronta spesso realtà e fantasia, soprattutto quando lo colpisce qualcosa, che siano personaggi negativi dei cartoni o animali strani che vorrebbe incontrare. Me lo fa notare dicendomi, a volte tirando un sospiro di sollievo a volte con rammarico, che quella cosa non esiste nel SUO mondo.

Sarà passato per la testa di tutti i genitori la volontà di avere per il proprio figlio un mondo “migliore”. Non voglio neanche pensare così in grande vorrei che il paese in cui viviamo fosse “migliore”.
L’Italia si è rotta ci diciamo spesso a casa ma io vorrei lasciare una eredità diversa a mio figlio.

Le generazioni che ci hanno preceduto si sono arrese. Molti di quei figli del ’68 (o giù di lì) ora sono rassegnati, si fanno scivolare addosso la vita con frasi alla “tanto è così”.

Ma per me la rassegnazione è morte!

Non possiamo sperare che ci pensino i nostri figli a cambiare il mondo. Sarò un’illusa ma penso che si possa reagire. Non con atti eclatanti ma con piccoli gesti quotidiani.

Ieri sono stata ferita a morte quando, parlando con un ex attivista, sono stata portata ad esempio dell’inutilità di lottare riferendosi al fatto che nonostante ciò probabilmente perderemo il lavoro. Il tutto condito da frasi di “contentino” tipo: “Tu sei fortunata perche sai reagire, hai la forza per farlo”.

Ma che vuol dire?
Non si deve mica “spaccare il mondo”, ma si può far rispettare i propri diritti, con forza e determinazione. Devo crederlo… altrimenti c’è solo disperazione.

Cosa c’entra questo con Edo e il suo futuro?
Mi auguro vivamente di non rassegnarmi mai alla disgregazione culturale del mio paese. Mi auguro di non essere solo un fuoco di paglia e di accompagnare mio figlio verso… un mondo migliore!