Ci vuole un fiore

E’ sera: porto Edoardo a letto per fare le ninne. Inizio a cantargli la ninna nanna: “Per fare un tavolo ci vuole…”. Edoardo comincia a smaniare e stizzito scende dal letto. Io resto al mio posto, sdraiata. Lui percorre tutta la casa, arriva in salone, si arrampica sul divano, prende il libro (Ci vuole un fiore) e me lo porge fiero. Riprendo a cantare, stavolta sfogliando le pagine. Dopo la decima volta finalmente cede al sonno.

Spesso mi chiedo se questo entusiasmo per la lettura gli resterà. Lo spero: così i “geni lettori” non andranno persi.

4 commenti su “Ci vuole un fiore”

  1. be e’ molto indipendente e …e’ un uomo che sa quello che vuole;-)
    direi che e’ molto positivo il suo interesse per la lettura. anche il mio primo figlio,gia’ da piccolo adorava i libri. la femmina..be un po’ meno. ma,da questa estate, non vuole fare altro che leggere e guardare le figure e raccontare dei libri che leggiamo a tutti( compresi i peluches).
    ti auguro di avere un figlio grande lettoere anche da grande!!
    complimenti per il blog
    sara fiordiviola

  2. Mi hai fatto rivenire alla mente per un attimo il suo bel papà che riesce a camminare per strada leggendo attentamente un libro…..

  3. Qualche giorno fa anche Edoardo si aggirava per la casa tenendo aperto un libro davanti a se: sembrava proprio un clone del procione. 🙂

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