In itinere

Venerdì sera, presi dall’entusiasmo, abbiamo provato a far sedere Edo sul WC. Pronto per il bagnetto serale, lo abbiamo invitato in bagno con il solito entustiasmo delle sorprese. All’apparenza ben disposto quando ha visto il riduttore (precisamente quello della foto) è scoppiato a piangere urlando “mio mio”. Poi lo ha strappato dal wc ed è corso via, si è messo seduto per terra con il riduttore ben stretto a se. Abbiamo scoperto più tardi che per lui è una paparella… E meno male che avevamo scartato appositamente sia quelli a forma di papero sia i vasini tipo ippopotamo proprio per non distrarlo dall’obiettivo.
Il gioco è proprio dentro di loro. La cosa grave è che ora oltre a non voler provare a farla li… non vuole neanche essere cambiato e urla ogni volta che fa la popò.

Avremo sbagliato l’approccio? Speriamo bene. Aspettiamo che i tempi siano maturi.

“Spannolinare”

Panico : è quello che provo pensando soltanto a come affrontare l’abbandono del pannolino.

Ho cercato di documentarmi: internet di solito aiuta … ma su questo argomento c’è poco e comunque è sempre una questione di c…. in tutti i sensi. E’ come quando abbiamo svezzato, o cambiato letto a nostro figlio. A qualcuno tutto fila liscio ad altri no.
E allora vasino o riduttore, pannolini mutandina o completa libertà? Librino con la storia buffa da raccontargli o approccio diretto, del tipo: guarda cosa c’è in bagno?
Queste le domande che ultimamente mi affliggono, insieme ad una strana malinconia di quand’era piccolissimo.

I mille mestieri di un bimbo

domatore di leoni
ballerino
acrobata
addestratore di elefanti
severo critico cinematografico
assaggiatore ufficiale di biscotti
avido lettore di libri che non sa leggere
affermatore di cose ovvie
fuggitivo
nano cacone 🙂
entomologo in erba “bacozzi!”
esploratore
innamorato di Gaia “Iaiaaaaa!!! Agamo Iaiaaa!!!”
felice frequentatore di asilo
imitatore di animali
dormiglione da seggiolino
corridore instabile
spaporchio
ordinato bibliotecario
lanciatore di pappe
osservatore (da troppo vicino) di irrigatori
esca per zanzare
sveglia umana (regolata sulle 5.30)
calamita per coccole

ma soprattutto Edoardo

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A ognuno il suo posto

La passione di Edo per gli animali non ha limiti.
Spesso il Procione lo fa sedere in braccio e gli mostra le galleria fotografiche di flickr sugli animali. La visualizzazione viene richiesta da Edo nel seguente ordine: caballo (cavallo), ‘mmello (cammello),  Bagheera (pantera), eronte (rinoceronte), eone (leone), e se non si addormenta ovviamente anche lante (elefante).

Ieri sera, appena seduta al pc, Edoardo inizia a tirarmi per la manica urlando: «sendi sendi…. no mamma, papà amali».
Traduzione: al computer non può starci mamma ma papà per farmi vedere gli animali.

Non mi ha dato neanche il beneficio del dubbio. Che tristezza!

Tagesmutter

Non ci posso credere! Ne avevo sentito parlare come servizio già esistente nel Nord Europa e sembra sia arrivato anche a Roma.
Si chiama Progetto Casa Nido e fornisce il servizio tagesmutter che vuol dire “mamma di giorno”, una figura professionale che accudisce i bambini da 0 a 6 anni nella propria abitazione. E’ possibile conciliare in questo modo le esigenze lavorative e quelle di mamma a tempo pieno. Magari è pura utopia ma per maggiori informazioni si può visitare il sito www.casanido.com e magari partecipare agli incontri per farsi un’idea.

"Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi"

Oggi siamo stati al compleanno di Gaia che ha ricevuto un magnifico biglietto di auguri con questa frase.
Era doveroso riportarla per ricordarci sempre delle esigenze dei nostri figli. Anche quando siamo “tanto stanchi”.

Dite:
è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

Janusz Korczak