Ikea = oracolo

Apro un vecchio numero della rivista per i soci Ikea e leggo:

“I bambini non sono felici senza qualcosa da ignorare. Ecco perché sono stati creati i genitori”. Odgen Nash

Avevo appena smesso di chiedermi perché Edoardo non desse risposta al mio richiamo.
Quando lo riprendo per qualche attività non lecita continua imperterrito come se fossi invisibile.

Il mio Procione dice che eccedo nel richiamo e così lui si è desensibilizzato. Io penso che sia un altro dei sintomi della crescita repentina tanto che oggi la sua maestra mi ha confermato che anche con lei fa l’indifferente quando lo rimprovera.

In verità sono un po’ di giorni che sembra reagire solo al bu-bu fermo del padre. Che fortuna ‘sti padri!

Torre dei Corsari

Ci sono veramente tante cose da raccontare delle vacanze trascorse in questo posto meraviglioso. Prima fra tutte  l’ospitalità e soprattutto l’affetto dei nostri amici e dei loro vicini di casa. Un grande ringraziamento va a Gabriele, il nonno di Gaia, a mamma Giorgia e papà Marco e alla piccola Gaia che ha diviso con l’invasore Edoardo tutti i suoi beni e affetti. Dieci giorni con la sua “fratella” Gaia tra amore e  guerra, proprio come farebbero due fratelli.
Questa famiglia allargata mi ha fatto ripensare con ottimismo alla possibilità di un secondo figlio. La paura che Edo possa soffrire di gelosia si è vaporizzata alla prova generale della lotta per l’ultima paletta.

Queste vacanze sembrano aver dato a Edoardo una carica nuova, la consapevolezza di se. Ora parla continuamente, riuscendo a battere anche la ben nota logorrea materna. A parte la ERRE, che continua a sostituire con la ELLE, il modo di esprimersi si è fatto più “maturo”, i concetti più ampi, e l’uso delle analogie sempre più frequente.

Nonostante ogni tanto in vacanza dimenticasse di andare in bagno con le conseguenze immaginabili ora che siamo tornati a casa vuole fare tutto da sè senza interferenze. Tante piccole sfumature nel comportamento si sono  magicamente materializzate  in pochi giorni.

Tutto questo è valso anche un po’ di stress di noi genitori per gestire i repentini cambi di umore dei due bambocci, e i loro “è mio, no è mio”, colonna sonora degli ultimi giorni.

Insomma si diventa grandi e ora bisogna stare attenti ancor di più a quel che si dice e si fa perché al piccolo registratore non sfugge nulla.