Tanto Natale!

Un Natale veramente particolare quello di quest’anno. Nel bene e nel male.
Abbiamo iniziato a festeggiarlo domenica 20 dicembre con la grande festa in “azienda” per i bimbi. Grandissimo successo ed emozione grazie anche alla generosità della Provincia di Roma che ci ha donato buoni per acquistare i regali ai nostri figli: una montagna di regali portati da Babbo Natale in persona e dai suoi aiutanti elfi.

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Poi il 24 tutti e tre al presidio per trascorrere la vigilia di Natale con i colleghi. Edoardo eccitatissimo  all’idea di fare campeggio nell’ufficio di mamma e papà.

Come posso esprimere quello che ho provato senza ferire nessuno? Impossibile! Ma ammettiamolo le feste di Natale sono spesso motivo di tensione. Vengo da te, vieni da me… ebbene quest’anno ho potuto scegliere di trascorrerlo come volevo. Devo ammettere che non mi sono fatta molti scrupoli a lasciare qualcuno “senza di noi”. Magari gli siamo mancati, ma ci sono tanti momenti per stare insieme. Soprattutto se il Natale si manifesta solo sotto forma di “grande abboffata”. Ebbene quest’anno l’ho trascorso proprio in solidarietà verso me stessa, la mia famiglia, i miei colleghi, tra le persone che “la stanno vivendo” (l’occupazione, la crisi, ecc.) evitando anche l’imbarazzo di molti di fronte al racconto della nostra storia.

E così abbiamo preparato la cena tutti insieme, ridendo sulle nostre prodezze culinarie, tra un carciofo fritto “al volo” e un “butto la pasta?” ripetuto per circa un’ora visto che abbiamo finito di friggere alle 22.30.

Edo si è comportato da vero viveur tirando fino all’una con il suo nuovo magnifico libro dei dinosauri a tenergli compagnia!

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Si sono accettate scommesse sul suo risveglio. Tutti a dirmi che sicuramente avrebbe fatto tardi e invece …. alle 5.40 eccolo arzillo e pronto ad esplorare. Per me solo due ore di riposo. Meno male che a tenermi compagnia c’era Gloria, altra collega mattiniera.
Poi l’arrivo delle troupe Rai per il servizio sul Natale nelle aziende occupate che ci ha sorpresi assonnati e ancora in pigiama a riordinare.

Ma quello che ha reso il Natale più bello è il regalo che ci ha fatto il tribunale con la sentenza del 23 in risposta alla nostra richiesta di insolvenza: ha messo sotto sequestro l’azienda e sono stati nominati 3 custodi giudiziali. Finalmente una buona notizia. Nel bene e nel male appunto.

Buone Feste a tutti!

Capricci o necessità

Quattro mesi senza stipendio, 46° giorno di presidio, tante manifestazioni e tavoli alle spalle e tanta lotta ancora davanti.

E ogni tanto mi vorrei abbozzolare e piangere… e strillare e fare i capricci come fa Edoardo, con quelle manine sugli occhi e le lacrime che scorrono. E battere i piedi e strillare “voglio il mio stipendio, voglio il mio lavoro, voglio la mia vita”. Perché per quanto possa ammettere che nonostante questa esperienza orribile ci abbia arricchito a livello umano, che quel legame creato all’interno del presidio sia qualcosa di indimenticabile, tutti vogliamo tornare alla nostra vita. E ogni tavolo istituzionale si carica di aspettative sempre più grandi e ogni volta torniamo a casa sempre più amareggiati.

E mi capita ahimé di non sopportare più nulla neanche un rumore tantomeno “la stupidera” di Edo. Entro a casa che ormai è un vortice di disordine e guardo oltre. Qualsiasi cosa se non riesce al primo colpo mi fa saltare i nervi. Insomma sono a pezzi, ma sfodero sempre un sorriso quando mi qualcuno mi chiede: ma tutti e due senza stipendio!… ma come fate?