PrimaGi

 

Eccolo il piccolo uomo alla prova della prima elementare. La prima settimana è passata e già abbiamo assaporato soddisfazioni e marachelle. Tanto entusiasmo e qualche incidente di percorso. Ma siamo fiduciosi perché c’è tanta curiosità e voglia di imparare.

E’ uguale per tutte le mamme, sembra ieri il lieto annuncio, la nascita, i primi passi. Ora i passi sono sicuri, la mano è decisa, il pensiero è consapevole. Auguri piccolo mio, piccolo e mio per sempre!

 

Pensa positivo

Edo prima di addormentarsi mi ha detto che non vedeva l’ora di andare a dormire perché domani lo aspetta un altro bel giorno da vivere. Un bambino sempre allegro e positivo, disponibile verso il prossimo.

E’ stato il suo compleanno e qualche giorno dopo si è diplomato. L’anno prossimo passerà alla scuola primaria. Ci ha dato una grande soddisfazione leggere le parole della maestra che con nostalgia salutava il suo sorriso e la sua fervida fantasia.

Questo è stato un anno difficile, ha dovuto imparare a fare le attività e “i compiti”, rispettare le consegne, giocare e smettere di farlo. Ha imparato però anche a misurarsi con se stesso e ha capito che con l’impegno si superano gli ostacoli, quelli che lui pensava fossero insormontabili ed arrivare a dire: disegnare è la cosa più bella del mondo.

Il ritorno del Kraken
Dinosauri e granchi giganti
Casetta nella natura

La primavera per Edo

Il sole e il cielo. La terra e l’erba. I fiori e una pianta carnivora. Un ragno nella sua ragnatela. Le mosche pelose e le zanzare con il pungiglione. Le formiche sul loro formicaio e una chiocciola. Un’ape a righe e una coccinella rossa a pois. Una farfalla blu.

Un prato fiorito e animato quasi da riuscire a sentirne i suoni, la vita dentro.

Edoardo sta sbocciando alla faccia di quella maestra con il fischietto priva di fantasia e sensibilità.
Non abbiate fretta e concedete ai bambini il tempo: vi sorprenderanno. Parola di mamma ansiosa.

Di che cappello sei?

Stamattina alle prese con il costume di carnevale, sempre rigorosamente “home made”, Edoardo ha espresso molto riservo sia nel truccarsi (quindi niente matita nera sugli occhi o finti baffi e barba) che nella scelta del copricapo.
La meravigliosa bandana con le treccine, mooolto pirata, non lo convinceva come pure il foulard rosso stile Jack Sparrow. La scelta è caduta sul più semplice e classico cappello. Anche la benda ,cucita con amore dalla sua mamma, è stata scartata.

Il costume è composto da una mia camicia di quando ero magrissima, un peso che mai più tornerà, una mia sciarpa portata con orgoglio negli anni 90. Una cinta anni 80 del Procione, stivali in prestito da mamma Barbara all’insaputa dei figli. Collane e bracciali sempre anni 80/90 e sacchetta per i soldoni precedentemente destinata a contenere i dadi da gioco di ruolo del papone.
Spada, uncino e cappello un regalo di qualche tempo fa di Gioele, l’amichetto del cuore di Edoardo.

Dimenticavo: maglietta a righe e pantaloni sono i suoi… come le espressioni e la faccia d’angelo.

 

 

 

 

Les jeux sont faits

Allo spettacolino di Natale una delle battute di Edoardo così recitava: «Novità dalla disoccupazione: nuove befane assunte».

A tutta la famiglia la befana ha portato la cassa integrazione senza soluzione di continuità. Quindi penso che mi candiderò per il posto di befana… visto che come programmatore non mi vogliono più.

Dopo due anni abbondanti dall’inizio di questa storiaccia i giochi si concludono con la vendita di Agile (il settore information technology ceduto da Eutelia nel 2009 a prenditori di larga fama)  o meglio di 180 (?) persone su 1300 dipendenti.

Rien ne va plus.