Archivi categoria: Edoardo

Auguri mamma!

Quando è il momento della consegna dei lavoretti l’orgoglio dei genitori è sempre alto… Poi se capita che, con pochi tratti, abbia colto proprio come sei, allora la lacrima la fa da padrona.

Ad offuscare la gioia il dubbio che quel “fa sempre” sia riferito alle mie fughe per l’orto, ma resta sempre la speranza che le presenze siano di un livello tale da far dimenticare le assenze.

20110509-105136.jpg

Esplosione creativa

Edoardo è un bambino dalla facile dialettica. Ti racconta nei minimi dettagli ogni esperienza, film, sogno che lo colpisce. Ma se si tratta di disegnare allora non se ne parla. Da buona madre paranoica ho pensato di tutto. Ovvio il confronto con i suoi compagni di scuola. Tutti i bambini disegnano. Così mi hanno sempre detto. Ma anche no.
Forse l’approccio scolastico quest’anno poi non è stato dei migliori. A quattro anni e mezzo qualche regola bisogna pur darla e le attività didattiche ti costringono in recinti che non sempre vengono accettati da tutti i bimbi. Sicuramente Edoardo è uno di questi, e alla richiesta di disegnare una casetta, un albero, cosa mangi a colazione, la risposta grafica è stata spesso nulla. Con una giustificazione tipo: non sono capace.
Poi è successo qualcosa.

Qualche giorno fa ha fatto il ritratto dei nonni, e ha continuato nelle giornate di cattività per la varicella (perchè dopo l’incidente anche l’esantematica ci mancava, ndr) a disegnare mostri e dinosauri.
Il cuore di mamma e papà si è riempito di orgoglio.
Per noi sono bellissimi.

Lacrime e sangue

Domenica sera, pronto soccorso. Mi fanno entrare accompagnata da una guardia giurata. Percorro un corridoio e in fondo una barella… a fianco un papà con il collare rigido.
Non si vede chi c’è sulla barella. Le lacrime pronte, un groppo alla gola.

Federico mi guarda e con la mano mi fa cenno di stare calma. Poi il visetto, deformato dai lividi. E gli occhioni pronti a piangere. Ma ha promesso al papà di farmi coraggio. Lo abbraccio e lui mi fa le coccole.

Edoardo e Federico hanno avuto (il 16 gennaio) un incidente sull’autobus.
Una brusca inchiodata li ha fatti volare in aria. E la caduta è stata dolorosa.

Ma fortunamente niente di rotto.

Babbo Natale è una brava persona

Edoardo ha aspettato con ansia l’arrivo di Babbo Natale.
Gli ha scritto una letterina molto dettagliata in cui gli chiedeva un serpente morbido contraccambiando con informazioni sul suo stato di salute e abitazione. Il tutto infiocchettato con buone intenzioni per il futuro. Poi lo ha descritto a chiunque gli chiedesse cosa aveva chiesto a Babbo Natale come una persona simpatica e generosa:decisamente una brava persona. Beh Edo ha ricevuto una valanga di regali desiderati e non ma comunque di interesse: due giochi Sfida la piovra e Monster Maker, un triceratopo, un brachiosauro in scala grande e uno piccolo tutto della Schleich, un libro sui dinosauri, un libro di fiabe e un prescolare, due Sapientino, una macchina rumorosissima. Niente serpente morbido perché da Ikea era finito ma Edo ha conservato la sua opinione su Babbo Natale.

Mamma dal canto suo non può pensarla diversamente perché ha ricevuto grandi cose per le sue principali passioni: cucina e scrittura. Quindi il mitico e rossissimo KitchenAid e “niente popó di meno che” l’iPad, con dedica d’amore “a fuoco” sul retro. Il primo è arrivato in anticipo per concludere i dolci pensieri natalizi solidali, il secondo solo ieri. Ma Babbo Natale è comunque una brava persona.

In controtendenza

Mentre mamma era presa a vendere i prodotti dell’EutOrto al loro primo mercatino biologico, papà Procione e l’Edoardo si recavano al ristorante.

La loro scelta è caduta sul cinese in direzione opposta alle scelte materne ormai orientate sul biologico.
Oltre alle cineserie riportate (calendario e macchinina tagliaunghie, orribile!!!) mi hanno inviato una meravigliosa cartolina ricordo probabilmente per farmi sopportare la scelta. Belli de mamma!

La felicità è…

… correre in una pozzanghera!

Ieri, giorno di pioggia torrenziale, ho deciso di portare Edo a fare un giro all’Agrario, dove mamma coltiva insieme ai suoi compagni di sventura sogni di agricoltura.

Ci siamo armati di galosce: con gli occhietti per lui, classiche da contadino per me.

Le mucche e i cavalli, suoi amici animali, hanno avuto sicuramente un peso nella passeggiata… ma vuoi mettere le pozzanghere con il fango!


Il Signor Niente

Così si chiama l’amico immaginario di Edoardo. E’ nato dalla sua pancia, probabilmente dalla famosa porticina… E’ molto discreto, non si fa notare, è arrivato all’improvviso. A piccoli passi e ogni tanto affiora nei racconti.

Trovo che il nome sia bellissimo, Il Signor Niente, quantomeno realistico. In fin dei conti non esiste. O no?

Edo Potter

Halloween è alle porte ma a scuola di Edoardo si festeggia in anticipo… perché non si perde mai l’occasione. Quest’anno quasi tutti i genitori hanno puntato su streghe e stregoni in pieno clima horror/festaiolo.

Ma noi nel costruire il costume lo stregone si è trasformato in maghetto… e il passo dalla citazione è stato breve.
Ecco il nostro “Edo Potter”.

Richieste inevase

Come molti bimbetti anche Edo sottopone i genitori a continue richieste di nuovi giocattoli o oggetti che lo attraggono.

La strategia applicata in casa è dissuaderlo dal desiderio facendolo riflettere sui beni in suo possesso.

Ieri guardando il catalogo Lego ha iniziato a scegliere ed io prontamente mentivo sull’età consigliata per il giocattolo:  “No amore questo è per bimbi piccoli”… (o al contrario troppo grandi, pensando di essere astuta ad indirizzarlo su oggetti che già possiede così da risolvere il problema).

Ma si sa, la vera astuzia è dei piccoli perché candidamente mi ha risposto:
“Mamma allora fai un fratellino!”
Panico. “Ehm…”
“Mamma è semplice basta che apri la tua porticina…”

Procione ancora ride… ed io resto arrampicata sugli specchi!

E salirò…

Andar per boschi e valli in Südtirol con un bimbetto cittadino non è una attività delle più semplici. Quindi un percorso mediamente semplice in val di Funes come quello che da Malga Zannes (mt 1680) porta alla malga Gampen (mt 2062) per un dislivello di circa 400 metri, invece di percorrerlo in 1 ora abbondante… per noi con sasso al seguito ce ne sono volute 3.

Nonostante Edoardo si sia dimostrato di buona gamba, il suo interessamento al mondo circostante lo ha fatto rallentare e fermare infinite volte. Ogni sasso, ruscello, bastoncino di legno, fungo, insetto… e chi più ne ha più ne metta … era un’occasione per fermarsi.

Io da parte mia me ne andavo avanti cercando di mantenere una andatura rispettabile. Ma poi mi fermavo ad aspettare i miei uomini, sotto gli sguardi attoniti dei camminatori locali, al sopraggiungere dei sensi di colpa.

Ma fare da apripista era sicuramente un ruolo più adatto a me perché altrimenti rischiavo di spronare bruscamente Edoardo e sono convinta che per incoraggiare un bambino sui percorsi montani non sia produttivo annoiarlo con continui richiami.