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Nido aperto

La scorsa settimana c’è stato il nostro primo sabato aperto: genitori e figli insieme intorno ad un tavolo per eseguire un lavoretto. Sotto la sapiente guida delle maestre, che avevano preparato tutti i pezzi del prodotto da assemblare e decorare (una zuccheriera, ndr), ci siamo imbarcati in questa attività. Ad Edoardo abbiamo fatto scegliere lo strumento: pennello o spugna? Ovviamente spugna, la cosa più facile e buona da leccare. Peccato non aver fatto una foto al piccolo Sioux agghindato con i colori della guerra.

Tra tutti i più entusiasti siamo stati noi genitori, sporchi e felici, fieri dei nostri figli veri esperti di bricolage.

Cose da ricordare

Ho dimenticato di pubblicare due cose importantissime.

19marzo.jpgLa prima è il pensierino di Edoardo per la festa del papà (la prima festa da papà del Procione) ovviamente, visto il risultato, interamente realizzato dalle maestre. Il bigliettino cita: “Papà quando è l’ora del caffè pensa a me!”.
La seconda è la prima cavalcata di Edoardo: un sabato mattina al maneggio di Villa Glori con le compagne di corso pre-parto. I nostri prodotti finiti si sono dati all’ippica insieme.

Cloppete cloppete

Due belle cose da ricordare!!!

Quando camminare?

Ci risiamo. La prima persona che si alza la mattina spara sentenze.

La storia è questa: giovedì arrivo al nido e una delle responsabili della struttura corre a prendere Edoardo e me lo porta. Poi tutta seria mi dice: signora le devo parlare di questo bambino. Ed inizia una filippica abbastanza gratuita in cui mi dipinge Edo come un bambino troppo pigro, che va stimolato (queste le sue parole) perché ancora non gattona e non cammina. Si è vero non ha ancora 10 mesi ma poiché è magro dovrebbe già accennare qualche passo. Poi continua col dirmi che ha la postura da neonato (cioè le gambe acciambellate e la cifosi fisiologica presente in tutti i bimbi che non hanno raggiunto ancora la posizione eretta).
A nulla è valso dirle che Edoardo a casa si muove tantissimo, che cerca di arrampicarsi, che prova ad alzarsi. Neanche l’intervento di un’altra mamma (alla faccia della privacy ndr) con l’esempio del figlio che, più grande di un mese, non ha nessuna intenzione di scendere dalle comode braccia della mamma. Insomma sono uscita dal nido sentendomi una madre inadeguata, un mostro che non si è accorta che il proprio figlio ha un deficit psicomotorio.

Ma fortunatamente ho il Procione e gli amici che mi hanno riportato alla realtà. E tra statistiche ed esperienze dirette mi hanno rasserenato.

Il giorno dopo ho parlato con una delle maestre che alzando gli occhi al cielo in segno di disapprovazione mi ha tranquillizzato dicendomi che Edoardo sta facendo il suo lavoro di audace esploratore e di non ascoltare quanto detto.

8 marzo

8 Marzo: come tutte le mattine portiamo Edo al nido. Chiacchiere e raccomandazioni e poi la maestra mi consegna il primo lavoretto di Edoardo per la sua mamma. OOOOOhhhhh!!!!

Mi spiega come lo hanno realizzato: Edoardo lanciava le palline gialle sul foglio e lei le incollava con la colla a caldo.

Il risultato è (come potete vedere) un ramo di mimosa soggetto ad un uragano.

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Ma per me questa è stata la più gradita mimosa della mia vita.

Niente sesso siamo inglesi

E’ il titolo di una celebre commedia, ma rappresenta perfettamente la nostra situazione familiare di questo periodo. Ad inglesi sostituite genitori (di un piccolo furfante di 9 mesi).

Un esempio su tutti: la notte di capodanno avevamo deciso di trascorrerla in intimità: tutto romanticamente organizzato, dal bagno alla cena a lume di candela. Edoardo è stato capace di svegliarsi nei momenti più inopportuni (e di dormire durante i botti a mezzanotte).
Sono arrivata a pensare che possegga una console per monitorare le attività ludiche della sua mamma.

Se c’è qualche genitore che legge gli chiedo: come fate o come avete fatto? O devo aspettare che parta per il militare (che non è più obbligatorio ndr)?

Un tranquillo week-end di…

Domenica ore 1.30 del mattino: temperatura 38,5 rettali = antipiretico. Si decide di somministrarlo per via orale per via delle troppe evacuazioni. Edoardo fa una faccia strana, disgustata. Lo prendo amorevolmente tra le braccia e…. aiutooooooo. Una fiume di stelline esce dalla boccuccia santa del bimbo e inonda oltre a se stesso, me e il lettone. Guardo il Procione che sta per fare la stessa cosa, ma coraggiosamente ci soccorre.

L’orrendo odore si spande per la stanza. Cambio Edoardo e me stessa, cambiamo il letto, e cerchiamo di dormire. Ma il piccoletto ogni mezz’ora si sveglia urlando. Così per tutta domenica.

Sarebbe dovuta andare diversamente: ci saremmo dovuti incontrare con le mie ex-compagne di corso di preparazione al parto e far conoscere i pargoli tra di loro. Invece tutto il giorno a combattere tra scariche di …. e misurazione della febbre.

Anche questa notte è passata semi in bianco ma ora lo gnappo sta meglio. Gioca lui… e noi a lavorare.

Di madre in figlio

pict2927_.jpg Dai nonni Edoardo non può fare il bagnetto nella sua vaschetta ergonomica… ma può sguazzare in una vaschetta storica, nel vero senso della parola, che conta 46 anni di vita… E’ stata acquistata quando è nata mia sorella, e ci si sono bagnati tre bimbi.

Ora la tradizione continua.

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Trasferimento

Ci siamo trasferiti per qualche giorno dai miei genitori, e sono tornata bambina, coccolata e un po’ viziata… Edoardo aveva bisogno di un periodo di convalescenza, dopo tutte le ricadute, così abbiamo deciso di portarlo dai miei, per evitargli le alzatacce mattutine al freddo e i continui spostamenti in macchina.

Per noi è stato un po’ più traumatico: io ero un po’ triste pensando di lasciare le mie cose… e anche per il Procione, immagino, sia stato pesante lasciare la sua postazione tecnologica… ma poi è bastato pensare di andare in vacanza e tutto è stato più semplice. E soprattutto pensare alla soluzione migliore per Edoardo.

Poi parliamoci francamente: dopo 12 ore fuori casa trovare tutto fatto è veramente bellissimo. Devi solo goderti tuo figlio e non pensare ad altro.

Magari riusciamo anche a farci una seratina romantica da veri procioni.

Nido + Edo = Influenza

Proprio così: appena ha messo piede nel nido è stata subito influenza. Ma non una volta bensì tre: prima un orrendo raffreddore con febbre….. poi infiammazione a gola e orecchio con tanta febbre… quindi diarrea e febbre.
Per l’ultimo episodio chiamo il nido per sapere se qualcun’altro aveva avuto questi sintomi e mi dicono che a turno se la sono presa tutti. Ma che è un lazzaretto? Metteteli in quarantena ‘sti untori.
Insomma ho cominciato a lavorare da neanche due settimane e già sono in ferie per la malattia dello gnappo. Poi ditemi se non rema contro.