Memoria e gusto

L’avevo intravista cercando delle ricette tradizionali sul sito de “La Cucina Italiana”, lo speck lo avevo (quello acquistato nella macelleria Schanung a Brixen – come ogni anno), gli scalogni dall’orto di mia sorella, ecco fatta la ricetta più a gusto che a memoria.
Il Procione gli ha dato un nome: Penne rugginose allo speck.

Ho tagliato un paio di fette di speck a striscioline un po’ spesse e le ho fatte rosolare in padella, insieme allo scalogno tritato, con un paio di cucchiai di olio. Quindi in una padella a parte ho soffritto 3 manciate di pangrattato sempre in olio. Cotte le penne in acqua bollente salata, scolate al dente, le ho saltate in padella con lo speck e il pangrattato. Eccole!

Addio, monti…

Che brutto è stato tornare a Roma dopo questi paesaggi, nonostante la vacanza abbia subito delle fastidiose variazioni: la tanto agognata Altstadtfest è infatti stata annullata per questi motivi. Ma la cosa importante è stata la rivelazione di Edoardo escursionista: per lui tutto quel verde, le montagne, gli animali e il cibo straordinario sono state una gran festa, tanto da rigurgitare – per la tristezza!?! – tutto il latte della colazione appena salito in macchina per tornare a Roma.

E’ d’obbligo e ci sta tutta il resto della citazione.

Addio,
monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo;
cime inuguali, note a chi é cresciuto tra voi,
e impresse nella sua mente,
non meno che lo sia l'aspetto
dé suoi più familiari torrenti,
dé quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche;
ville sparse e biancheggianti sul pendio,
come branchi di pecore pascenti;
addio!

Alessandro Manzoni da I Promessi Sposi

Alto gradimento

Decisamente ha gradito molto… non  mi ha dato neanche il tempo di fotografare il piatto con “Pasta crema di melanzane e dadolata di pomodoro fresco”, creata ieri sera ispirata da quello che avevo in frigo. Per chi volesse ecco la ricetta:

Prendere una melanzana farla a dadini e saltarla in padella con un cucchiaio d’olio. Poi passare al mixer con uno spicchietto d’aglio, basilico e olio fino a creare una crema fluida. Una volta lessata la pasta, passarla un poco sotto l’acqua fredda, quindi condirla con la crema di melanzane e aggiungere la dadolata di pomodoro. Io ho usato due perini maturi.

Conflitti

Siamo a circa un mese di prove senza pannolino. L’ottimismo regna sovrano. Continuo a portarmi dietro cambi su cambi tra il nido e casa.  Ma poi leggi e ti si gela il sangue:

Freud sostenne inoltre che ogni fase è accompagnata da potenziali conflitti tra il bambino e i genitori, come quelli concernenti lo svezzamento o l’addestramento degli sfinteri. Il modo in cui il bambino sperimenta quei conflitti influisce sui fondamenti della sua personalità e sugli schemi di comportamento di tutta la sua esistenza.
K. Stassen Berger Lo sviluppo della persona
(fonte PSYCHO-DIDA)

Quindi vuol dire che Edo quando non vuole neanche minimamente sedersi sul wc o togliersi il pannolino della notte sta facendo un gioco-forza con me? E il risultato condizionerà la sua esistenza?

Ma siccome io so’ de’ coccio l’ho portato al nido con il solito kit di cambi.

Opinioni

Domenica sera a cena da GMG (*):

Papà: “Edo com’è papà?”

Edo: “Graaande!”

Papà: “e mamma?”

Edo: “Bella!”

Papà: “e Gaia?”

Edo (pensandoci un attimo): “MIA!”

(*) Giorgia, Marco, Gaia

La mamma frettolosa fa del figlio un pacco

E’ da un po’ che ne volevo parlare… mi capita spesso di incontrare, la mattina quando accompagnamo Edo al nido, una mamma particolarmente frettolosa. Detta così la cosa non sconvolge, visto che ormai tutti noi facciamo i salti mortali per conciliare gli orari dei figli con l’entrata in ufficio, cercando l’orario migliore per evitare il traffico e non arrivare tardi… ma la cosa che mi da fastidio è vedere quelle mamme (come questa) che strattonano il proprio figlio, lo legano sul passeggino e lo lanciano in classe.

Questa mamma però le supera tutte: se incontra una qualsiasi delle maestre nel parcheggio gli “molla” il figlio e se ne va… Forse sono esagerata ma basterebbe uscire due minuti prima di casa visto che lo accompagna alle 8.15 e il nido apre alle 7.30. E non fare del proprio figlio un pacco.

Il vento

Nuova abitudine: a letto alle 20.30 con mamma al seguito in qualità di creatrice di vento.
Immaginate: Edo sdraiato in posa da sirenetto, gaudente e rinfrescato da mamma che con il ventaglio gli fa “vento”.

In queste giornate di caldo asfissiante ho avuto questa brillante idea, memore del ricordo di quando da piccola mia zia mi sventolava e il rumore delle stecche del ventaglio mi facevano da ninna nanna.

Edo mi ha superato… io non chiedevo ma lui decide anche dove va direzionato il vento: piedini, manine, dietro al collo… edonista di nome e di fatto.