Archivi categoria: Mamma

Lo guardo crescere spiando da dietro l'angolo

E’ affascinante guardarlo mentre gioca e parla con i suoi giocattoli: con il suo omino rosso, un incrocio tra Cipputi e super Mario, il leone e l’elefante. E poi il tubo della crema (anti-arrossamenti) che brandisce come una spada. L’ha conquistata qualche giorno fa mentre eravamo in visita dalla pediatra e non l’ha più lasciata. Anche la scatola delle salviettine non è niente male: si apre spingendo un bottone e poi si può chiudere, e aprire, e chiudere… all’infinito.

Mi dispiace di non aver più tempo per godermi ogni sfumatura, ogni attimo della sua crescita. Ma forse, ed è sicuramente solo una consolazione, se lo avessi sotto gli occhi 24 ore su 24, non apprezzerei tutto questo. Sfuggirebbero dettagli tanto teneri e magari mi sembrerebbero solo capricci: come i sorrisi ammiccanti per avere un’altra fetta biscottata.

Nido aperto

La scorsa settimana c’è stato il nostro primo sabato aperto: genitori e figli insieme intorno ad un tavolo per eseguire un lavoretto. Sotto la sapiente guida delle maestre, che avevano preparato tutti i pezzi del prodotto da assemblare e decorare (una zuccheriera, ndr), ci siamo imbarcati in questa attività. Ad Edoardo abbiamo fatto scegliere lo strumento: pennello o spugna? Ovviamente spugna, la cosa più facile e buona da leccare. Peccato non aver fatto una foto al piccolo Sioux agghindato con i colori della guerra.

Tra tutti i più entusiasti siamo stati noi genitori, sporchi e felici, fieri dei nostri figli veri esperti di bricolage.

Niente sesso siamo inglesi

E’ il titolo di una celebre commedia, ma rappresenta perfettamente la nostra situazione familiare di questo periodo. Ad inglesi sostituite genitori (di un piccolo furfante di 9 mesi).

Un esempio su tutti: la notte di capodanno avevamo deciso di trascorrerla in intimità: tutto romanticamente organizzato, dal bagno alla cena a lume di candela. Edoardo è stato capace di svegliarsi nei momenti più inopportuni (e di dormire durante i botti a mezzanotte).
Sono arrivata a pensare che possegga una console per monitorare le attività ludiche della sua mamma.

Se c’è qualche genitore che legge gli chiedo: come fate o come avete fatto? O devo aspettare che parta per il militare (che non è più obbligatorio ndr)?

Di madre in figlio

pict2927_.jpg Dai nonni Edoardo non può fare il bagnetto nella sua vaschetta ergonomica… ma può sguazzare in una vaschetta storica, nel vero senso della parola, che conta 46 anni di vita… E’ stata acquistata quando è nata mia sorella, e ci si sono bagnati tre bimbi.

Ora la tradizione continua.

mammabagnetto.jpg

Trasferimento

Ci siamo trasferiti per qualche giorno dai miei genitori, e sono tornata bambina, coccolata e un po’ viziata… Edoardo aveva bisogno di un periodo di convalescenza, dopo tutte le ricadute, così abbiamo deciso di portarlo dai miei, per evitargli le alzatacce mattutine al freddo e i continui spostamenti in macchina.

Per noi è stato un po’ più traumatico: io ero un po’ triste pensando di lasciare le mie cose… e anche per il Procione, immagino, sia stato pesante lasciare la sua postazione tecnologica… ma poi è bastato pensare di andare in vacanza e tutto è stato più semplice. E soprattutto pensare alla soluzione migliore per Edoardo.

Poi parliamoci francamente: dopo 12 ore fuori casa trovare tutto fatto è veramente bellissimo. Devi solo goderti tuo figlio e non pensare ad altro.

Magari riusciamo anche a farci una seratina romantica da veri procioni.

Nido + Edo = Influenza

Proprio così: appena ha messo piede nel nido è stata subito influenza. Ma non una volta bensì tre: prima un orrendo raffreddore con febbre….. poi infiammazione a gola e orecchio con tanta febbre… quindi diarrea e febbre.
Per l’ultimo episodio chiamo il nido per sapere se qualcun’altro aveva avuto questi sintomi e mi dicono che a turno se la sono presa tutti. Ma che è un lazzaretto? Metteteli in quarantena ‘sti untori.
Insomma ho cominciato a lavorare da neanche due settimane e già sono in ferie per la malattia dello gnappo. Poi ditemi se non rema contro.

Rientro al lavoro

Mercoledì scorso sono tornata al lavoro. Non pensavo di conoscere così tante persone: molti colleghi sono famosi per incontrarti nel corridoio e non rispondere al cordiale buongiorno. Eppure ho passato quasi tutto il giorno in affettuosi scambi di bentornata. Questo ha decisamente agevolato il rientro.

Ero uscita la mattina presto salutando Edoardo con le lacrime agli occhi. Il piccolo in preda ad una feroce influenza aveva contaminato anche il padre che, mai malattia è arrivata a proposito, è rimasto a casa permettendomi di riaffacciarmi nel mondo del lavoro. Una squadra di nonni si è attivata per soccorrere il prode Procione che si è rivelato invece un eccezionale mammo asciutto.

Insomma questi tre giorni di lavoro sono stati pesantissimi a livello emotivo, ma sono serviti a tutti e tre per cambiare il punto di vista.

PS: a grande richiesta pubblico una delle foto dei due addormentati…. purtroppo non scattata quella sera.

pict2801_.jpg

Gusti musicali

studio_blacklight.jpg
Edoardo ha una nuova passione musicale: gli Scissor Sisters.
Hanno soppiantato Erykah per le ninne in macchina, ma essendo più grande a volte sembra tenga il tempo.

Sarebbe interessante sapere con quale musica i nostri genitori ci addormentavano.
Io e i miei fratelli siamo cresciuti a base di jazz anni 30/40, il Procione pare si addormentasse con gli Intillimani.
E voi?

Primo giorno

Erano giorni che mi preparavo per questo evento. Ed ecco arrivato il primo giorno di inserimento al nido.
Cercando di dissimulare l’emozione ho consegnato Edoardo nelle esperte mani della maestra. Lui da bravo ometto ha giocato sul tappetone, ha fatto amicizia con una bimbetta, certa Sara, e poi dopo un’oretta di indipendenza ha accennato una lacrima. Lo hanno subito riportato dalla sua mamma che non vedeva l’ora di riabbracciarlo.

Domani è un altro giorno.