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Nido aperto

La scorsa settimana c’è stato il nostro primo sabato aperto: genitori e figli insieme intorno ad un tavolo per eseguire un lavoretto. Sotto la sapiente guida delle maestre, che avevano preparato tutti i pezzi del prodotto da assemblare e decorare (una zuccheriera, ndr), ci siamo imbarcati in questa attività. Ad Edoardo abbiamo fatto scegliere lo strumento: pennello o spugna? Ovviamente spugna, la cosa più facile e buona da leccare. Peccato non aver fatto una foto al piccolo Sioux agghindato con i colori della guerra.

Tra tutti i più entusiasti siamo stati noi genitori, sporchi e felici, fieri dei nostri figli veri esperti di bricolage.

Niente sesso siamo inglesi

E’ il titolo di una celebre commedia, ma rappresenta perfettamente la nostra situazione familiare di questo periodo. Ad inglesi sostituite genitori (di un piccolo furfante di 9 mesi).

Un esempio su tutti: la notte di capodanno avevamo deciso di trascorrerla in intimità: tutto romanticamente organizzato, dal bagno alla cena a lume di candela. Edoardo è stato capace di svegliarsi nei momenti più inopportuni (e di dormire durante i botti a mezzanotte).
Sono arrivata a pensare che possegga una console per monitorare le attività ludiche della sua mamma.

Se c’è qualche genitore che legge gli chiedo: come fate o come avete fatto? O devo aspettare che parta per il militare (che non è più obbligatorio ndr)?

Trasferimento

Ci siamo trasferiti per qualche giorno dai miei genitori, e sono tornata bambina, coccolata e un po’ viziata… Edoardo aveva bisogno di un periodo di convalescenza, dopo tutte le ricadute, così abbiamo deciso di portarlo dai miei, per evitargli le alzatacce mattutine al freddo e i continui spostamenti in macchina.

Per noi è stato un po’ più traumatico: io ero un po’ triste pensando di lasciare le mie cose… e anche per il Procione, immagino, sia stato pesante lasciare la sua postazione tecnologica… ma poi è bastato pensare di andare in vacanza e tutto è stato più semplice. E soprattutto pensare alla soluzione migliore per Edoardo.

Poi parliamoci francamente: dopo 12 ore fuori casa trovare tutto fatto è veramente bellissimo. Devi solo goderti tuo figlio e non pensare ad altro.

Magari riusciamo anche a farci una seratina romantica da veri procioni.

Elogio al padre

Notte. Edoardo piange. Mamma si alza, lo coccola e lo prende in braccio. Il piccolo si addormenta. Ma dopo un quarto d’ora la storia si ripete. Così per tutta la notte.

Al mattino Edoardo ha la febbre. Mamma è sfinita dal sonno perso. Passa la giornata e torna la sera.

Ore 00.30 Edoardo riprende a piangere. Il prode Procione si alza. Con gesti sicuri prende tra le braccia il piccolo. Mi guarda e mi impone di rimanere a letto dicendo:”Non hai dormito la scorsa notte, ora ci penso io”. Io mi addormento.

Ore 5.20. La luce ancora accesa. Procione non c’è vicino a me. Vado in salone e trovo i miei uomini addormentati sul divano. Che bella immagine. L’ho fotografata tante volte. Li amo immensamente. Decido ti portarli a dormire.

Procione, sei un mitico padre!

Gusti musicali

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Edoardo ha una nuova passione musicale: gli Scissor Sisters.
Hanno soppiantato Erykah per le ninne in macchina, ma essendo più grande a volte sembra tenga il tempo.

Sarebbe interessante sapere con quale musica i nostri genitori ci addormentavano.
Io e i miei fratelli siamo cresciuti a base di jazz anni 30/40, il Procione pare si addormentasse con gli Intillimani.
E voi?

Cena di blogger a Dragoncello

Ieri sera abbiamo avuto il piacere di avere Jazzer a cena a casa nostra, complice una sua trasferta a Roma per lavoro.
Ha partecipato con sonnolento entusiasmo anche Edoardo che sopraffatto dalla curiosità non ne ha voluto sapere di addormentarsi.
Francesco é molto simpatico, gia mi piaceva come blogger ed è stato bello conoscerlo di persona.
E’ stata una serata piacevole che mi piacerebbe ripetere.
Purtroppo niente foto: distratto da cibo e chiacchiere me ne sono dimenticato.

p.s.
Edoardo ringrazia Jazzer, Graziella e Lorenzo per il giochino, mamma e papà per il pan del doge (buonissimo).

Assuefatto

E’ famosa in famiglia la capacità del Procione di non sentire i rumori mentre dorme. Si racconta di grasse dormite mentre la banda imperversa per i vicoli del paese, o sotto le casse in discoteca. Insomma un gran dormiglione.

Ma questa capacità sembrava essere stata turbata dall’arrivo di Edoardo, che come tutti i neonati, aveva frequenti risvegli notturni. In realtà è bastato qualche giorno e il Procione ha ricominciato a dormire. Fino ad arrivare alla scorsa settimana quando sono iniziati i problemini con i denti. Quindi di nuovo urla notturne: ora più forti perché i polmoni sono in proporzione all’abbacchietto.

Ebbene per tre mattine tre, il Procione rassegnato, si è alzato all’alba e si è recato al lavoro prestissimo. Al quarto giorno l’assuefazione al rumore si è ripresentata. Ora dorme indisturbato.

Ogni volta che vedo quello spot in cui lui dice a lei: ci penso io cara, e va a cullare la piccola alle 4 di mattina, lasciando la moglie a letto sorridente, io guardo il Procione senza parole. Che invidia!!!

Ascoltando la radio

Stavo ascoltando Radio 2 e precisamente Fabio e Fiamma il cui argomento di oggi era “lavorare insieme fa bene o male alla coppia?” Ebbene il Procione ha chiamato ma non lo hanno richiamato. Peccato perchè avrebbe potuto parlare in positivo sull’argomento. Fanno molto più notizia (o ilarità in questo caso) le esperienze disastrose come quelle raccontate in trasmissione.
Chi ci conosce sa che ci siamo conosciuti sul lavoro (galeotto un progetto in TelecomItalia durato 5 anni), fidanzati e sposati nel giro di un anno, e coronato il nostro amore con la nascita di Edoardo.
Non abbiamo mai portato i nostri problemi personali sul lavoro. Se c’erano tensioni il fatto di lavorare insieme ci dava la possibilità di prendere un caffè e risolverle più velocemente.
Per dire quanto siamo stati professionali, un nostro collega entrato a progetto avviato, non si era accorto che stavamo insieme finché non glielo hanno detto.
Nonostante cio’ i nostri responsabili ci hanno sempre osteggiato e sono riusciti a separarci… la scusa: motivi di budget. Per la storia lavoriamo separati da due anni 🙁

Ti amo Procione.

In ostaggio

Qualche giorno fa abbiamo dovuto portare Edoardo in ospedale per una visita di controllo. Roma è una città caotica, si sa, ed è la mia città, quindi dovrei sapere che si possono trovare situazioni paradossali come quella che sto per raccontare. Se qualcuno non conosce la zona, l’Ospedale Bambino Gesù si trova sulla strada che porta al Gianicolo, una strada stretta e tutta curve che sale sale sale. Ai lati della strada i parcheggi a pagamento e…. una serie di omini che cercano di spillare soldini facendo parcheggiare le macchine nei parcheggi già a pagamento. Dove possibile fanno anche parcheggiare in doppia fila bloccando le macchine parcheggiate correttamente.

Io, Edoardo e il Procione, detestando questo tipo di anarchia, abbiamo parcheggiato lontanissimo dall’ospedale e lo abbiamo raggiunto cercando di non essere schiacciati da autobus o automobilisti pazzoidi visto che i marciapiedi erano spesso irrangiugibili e siamo stati costretti a camminare in mezzo alla strada.

Non giustifico quelli che accettano di pagare doppia tariffa per non farsi rovinare la macchina o addirittura di commettere una infrazione parcheggiando in divieto, ma capisco che non sempre trovi posto e magari sei una mamma con bimbetto urlante al seguito, in ritardo sull’appuntamento dal medico. Sicuramente ansiosa per merito del pediatra che non voleva agitarla ma le ha consigliato di portare il figlio dal neurologo per controllare lo sviluppo psico-motorio. Lei non sa ancora che il medico riderà di lei e del pediatra ma intanto è in ostaggio dei parcheggiatori abusivi.