Chiodo scaccia chiodo

Eccomi di nuovo cimentarmi in un dolce: Crostata con noci e cioccolato.
Edo sempre in agguato. Ma le castagne ormai sono lessate e sbucciate e nulla può distrarmi.
Dentro c’è di tutto: dalle castagne al caramello, passando per noci e cioccolato.
E il risultato eccolo.

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La ricetta è stata presa da “Dolci” – La Cucina Italiana

I miei insuccessi in cucina

La scorsa settimana ho ricevuto in regalo un bel po’ di castagne e ho deciso di cimentarmi nella preparazione del Mont Blanc: all’apparenza una preparazione semplice ma d’effetto. Sarà che avevo passato due giorni a spellare castagne, tra un capriccio e l’altro di Edoardo, il risultato è stato più che un Monte Bianco una catena montuosa: l’abbiamo rinominato La Maiella bianca.

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Il sapore però non era male. E una immagine ravvicinata fa sembrare il tutto più bello.

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Pomeriggio con muffin

pict2653_320.jpg Che madre snaturata… fargli odorare il fragrante aroma di un muffin appena sfornato. Ma da quel buongustaio che sarà ha già l’acquolina (vedi bollicina).

Il ripieno è un fantastica tavoletta al 100% di massa di cacao con grani integrali di orzo tostato.

La ricetta è presa da Dolci fatti in casa – Guido Tommasi Editore

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Dosaggi

Dicevo: l’altro giorno Edoardo ha fatto il richiamo dell’esavalente e dell’anti-pneumococcica. E ovviamente come reazione ha avuto la febbre. Ieri mattina, dopo una nottata passata a misurare la febbre e a cercare di far ingoiare a Edo la tachipirina (solubile in acqua), mi reco in farmacia per acquistare le supposte di Tachipirina.
La farmacista:”Signora ma è sicura che può dare a suo figlio il dosaggio da 125mg?”.
Io:”Ma non so. Ho letto sul foglietto illustrativo che per un bimbo di meno di un anno va data mezza bustina. Forse una supposta è troppo? Mi dica lei”.
La farmacista mi consiglia di acquistare l’Efferalgan da 80mg perché sicuramente l’altro dosaggio è troppo alto.

Torno a casa e infilo la suppostina a Edoardo.
La febbre comincia a scendere ma lentamente e continua ad oscillare, avvicinandosi sempre più ai 38°.
Telefono alla pediatra che mi rassicura e mi dice di mettergli una supposta di Tachipirina 125mg appena la febbre supera i 38,5°. Io le racconto che ho messo la supposta da 80mg e lei ovviamente mi cazzia perché il dosaggio è troppo basso.

Morale: ma in farmacia che ci sono andata a fare se non conoscono neanche le posologie di semplici farmaci da banco.

PS: Il foglietto illustrativo prescrive per bambini fino a 1 anno: una supposta 2-3 volte al giorno

Vaccinazioni pediatriche e SSN

febbre.JPGQualche mese fa mi sono scontrata con la comunicazione tra uffici ASL in merito alle vaccinazioni pediatriche e alla loro esenzione.

La storia comincia così: telefono per prendere appuntamento e mi dicono che per l’esavalente non ci vuole nessuna prescrizione o pagamento mentre per l’anti-pneumococcica e l’anti-meningococcica (consigliate per chi andrà al nido) si deve pagare un contributo. Questa cosa mi viene confermata anche dal mio pediatra.

Vado a pagare la prescrizione e mi chiedono se ho l’iscrizione al nido di Edoardo. Io rispondo che lo iscriverò a gennaio e l’impiegata mi dice che allora devo pagare perché l’iscrizione deve essere presente all’atto della vaccinazione.

Pago. Quindi porto Edoardo a far vaccinare.
La prima cosa che mi chiede l’impiegata è se manderò il bambino al nido: io rispondo di si ma a gennaio, e lei mi dice che allora non dovevo pagare l’anti-pneumococcica perché l’importante è che lo iscriverò entro l’anno di vita.

La gentile impiegata mi fa compilare un’autocertificazione e poi mi consegna un foglio per ottenere il rimborso di quanto pagato.
Contenta mi reco allo sportello cassa (che si trova in tutt’altro posto e decisamente lontano rispetto all’ambulatorio vaccinazioni) e chiedo il rimborso mostrando il foglio.

La persona allo sportello mi guarda attonita e mi dice che non posso avere il rimborso perché DEVO pagare quella vaccinazione, a loro non risulta nulla di simile.

Dopo una lunga discussione in cui l’impiegata continuava a URLARE che dovevo pagare (ehehe…la privacy) e io continuavo a dirle che avevo pagato ma non avrei dovuto…e la gente continuava a guardarmi male, mi dicono di tornare perché devono accertarsi.

Torno e passo prima all’URP: l’impiegata gentilissima (altrimenti che ufficio relazioni con il pubblico sarebbe?) si reca alla cassa per capire perché non mi abbiano subito rimborsato il dovuto.

Torno alla cassa e l’impiegata (che jella la stessa dell’altra volta) mi URLA di nuovo che non dovevo andare all’URP ma dovevo andare subito da loro che mi avrebbero rimborsato senza problemi.
Finalmente ho ottenuto il rimborso ma farcito da molti rimproveri.

Tutto per colpa di una circolare che non aveva circolato.

Edo & Erykah

Da un po’ di tempo ad Edoardo la macchina non fa più l’effetto sonnifero dei primi tempi. Ora quando è stanco non gli importa nulla delle buche, delle vibrazioni del motore, improvvisamente si mette ad urlare… e tu che stai guidando nel traffico e non ha la possibilità di fermarti non puoi far altro che piangere con lui. Oppure…. mettere un CD… io ho messo Mama’s Gun di Erykah Badu.

Silenzio! Edoardo ha smesso di piangere.

Ci ho riprovato un’altra volta (c’era anche il Procione testimone) e ha funzionato di nuovo. L’unica cosa è trovare la traccia che gli piace.

Stasera “Penitentiary Philosophy” ha funzionato. Come lo so? Appena è finita ha ricominciato a piangere.

Finalmente prono!

Bimbo rotolante

Qualche giorno fa cercando delle informazioni sul sito de La Leche League mi sono imbattuta in questo paragrafo:

I vantaggi biologici del sonno condiviso
McKenna prosegue raccomandandoci di creare degli ambienti di sonno sicuri per i nostri bambini. I bambini possono soffocare, ma non è facile riuscirci: le ricerche dimostrano la capacità del neonato di proteggere la bocca e le narici dall’occlusione. Nel suo laboratorio di ricerca sul sonno, il dottor McKenna e i suoi collaboratori hanno avuto difficoltà ad applicare del cellophane (pellicola) e cotone sul viso di un neonato, perché lui si è difeso in maniera vigorosa. Hanno provato a mettere del cellophane sul suo viso per 20 secondi e poi hanno tentato di infilare del cotone nelle sue narici e ci sono volute due persone per tenerlo fermo perché tentava selvaggiamente di difendere la zona nasale. È una dimostrazione del fatto che i neonati sono strutturati per proteggersi in situazioni di condivisione di sonno, afferma McKenna: è così che hanno vissuto attraverso l’evoluzione, ed è così che vivono in gran parte del mondo.

Me lo aveva dimostrato anche Edoardo che da qualche giorno ha conquistato la posizione prona. La prima volta l’ho trovato che annaspava come un “bacarozzo” e mamma lo ha salvato. Al secondo tentativo è scoppiato in un urlo pazzesco. Poi finalmente ha capito come funziona passare da una posizione ad un altra e non si spaventa più.

Sia l’articolo che l’esperienza, decisamente meno cruenta, vissuta da Edoardo, mi hanno consolato molto: tutte le mamme penso hanno sentito parlare della SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) e hanno il terrore che il proprio figlio possa soffocare nel sonno. Ma poi ho anche fatto una considerazione: che fine ha fatto il bambino dell’esperimento?

Ascoltando la radio

Stavo ascoltando Radio 2 e precisamente Fabio e Fiamma il cui argomento di oggi era “lavorare insieme fa bene o male alla coppia?” Ebbene il Procione ha chiamato ma non lo hanno richiamato. Peccato perchè avrebbe potuto parlare in positivo sull’argomento. Fanno molto più notizia (o ilarità in questo caso) le esperienze disastrose come quelle raccontate in trasmissione.
Chi ci conosce sa che ci siamo conosciuti sul lavoro (galeotto un progetto in TelecomItalia durato 5 anni), fidanzati e sposati nel giro di un anno, e coronato il nostro amore con la nascita di Edoardo.
Non abbiamo mai portato i nostri problemi personali sul lavoro. Se c’erano tensioni il fatto di lavorare insieme ci dava la possibilità di prendere un caffè e risolverle più velocemente.
Per dire quanto siamo stati professionali, un nostro collega entrato a progetto avviato, non si era accorto che stavamo insieme finché non glielo hanno detto.
Nonostante cio’ i nostri responsabili ci hanno sempre osteggiato e sono riusciti a separarci… la scusa: motivi di budget. Per la storia lavoriamo separati da due anni 🙁

Ti amo Procione.

In ostaggio

Qualche giorno fa abbiamo dovuto portare Edoardo in ospedale per una visita di controllo. Roma è una città caotica, si sa, ed è la mia città, quindi dovrei sapere che si possono trovare situazioni paradossali come quella che sto per raccontare. Se qualcuno non conosce la zona, l’Ospedale Bambino Gesù si trova sulla strada che porta al Gianicolo, una strada stretta e tutta curve che sale sale sale. Ai lati della strada i parcheggi a pagamento e…. una serie di omini che cercano di spillare soldini facendo parcheggiare le macchine nei parcheggi già a pagamento. Dove possibile fanno anche parcheggiare in doppia fila bloccando le macchine parcheggiate correttamente.

Io, Edoardo e il Procione, detestando questo tipo di anarchia, abbiamo parcheggiato lontanissimo dall’ospedale e lo abbiamo raggiunto cercando di non essere schiacciati da autobus o automobilisti pazzoidi visto che i marciapiedi erano spesso irrangiugibili e siamo stati costretti a camminare in mezzo alla strada.

Non giustifico quelli che accettano di pagare doppia tariffa per non farsi rovinare la macchina o addirittura di commettere una infrazione parcheggiando in divieto, ma capisco che non sempre trovi posto e magari sei una mamma con bimbetto urlante al seguito, in ritardo sull’appuntamento dal medico. Sicuramente ansiosa per merito del pediatra che non voleva agitarla ma le ha consigliato di portare il figlio dal neurologo per controllare lo sviluppo psico-motorio. Lei non sa ancora che il medico riderà di lei e del pediatra ma intanto è in ostaggio dei parcheggiatori abusivi.

Buon Compleanno

TaglioEbbene si oggi compio 40 anni. E come sempre da ventanni ho preparato una torta.
Questa volta però non con la tranquillità di sempre.
Edoardo ha cercato di remare contro fin da stanotte: ogni due ore ha chiamato per la pappa. Lui ovviamente riposatissimo io con occhiaia al seguito.
Dopo la poppata di colazione l’ho sistemato in cucina con me raccontandogli i passaggi della preparazione: lui fermo nella sua postazione tentava di catturare la mia attenzione. Cercando di ignorare il suo sguardo ho cominciato a preparare le basi della torta (meringa alle nocciole): so che meditava vendetta per la mia indifferenza: così mentre mi accingevo a preparare la crema al limone ecco l’urlo. “Mamma voglio dormire!!! Non ci riesco ti prego fai qualcosa.” Ovviamente tutto in lallasillabi (Edoardo ha compiuto 4 mesi il 17).
Ebbene il resto è storia per tutti i genitori ma il risultato non è stato disastroso e ve lo mostro.
La ricetta è stata presa da “Dolci” di Tessa Bramley Edito da Luxury Books

Meringata al profumo di limone e nocciola

Uploaded by procionegobbo on 19 Sep ’06, 7.38pm CEST.

La vita in due + 1

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